giovedì 14 giugno 2018

PRESENTAZIONE FINALE DEL BLOG

Disegno del brevetto di Gendts (1910)
In questo blog si è analizzato il brevetto US957205A pubblicato nel 1910 da Rudolf Gendts in cui sosteneva di aver trovato alcuni miglioramenti, riguardo la manovrabilità e la struttura, per i dirigibili rigidi come gli Zeppelin. La caratteristica principale che distingueva questi tipi di dirigibile era la forma a sigaro della struttura interna che era realizzata in alluminio e dentro la quale vi erano più celle separate riempite di idrogeno; questo gas nel passato era preferito all'elio in quanto era più economico e più facile da reperire nelle grandi quantità che servivano sebbene fosse infiammabile. Dall'inizio del XX secolo i dirigibili, come quello brevettato da Gendts, subirono un processo di rivoluzione tecnologica che li portò ad essere largamente diffusi e conosciuti grazie anche alla pubblicità su manifesti, francobolli e altri oggetti di uso comune. Vennero soprattuto impiegati dai tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale come mezzo per bombardare le città e per rifornire le truppe più distanti ma anche da alcune imprese come mezzo di trasporto per collegare l'Europa e l'America. L'Imperial Airship Scheme era una di queste che progettò un'intera linea collegando tutti i continenti  con fermate e basi, ma fu realizzata solo in parte e poi abbandonata in seguito ad alcuni incidenti. Agli inizi del '900, l'impresa leader nella realizzazione degli Zeppelin era la Luftschiffbau Zeppelin GmbH, fondata da Ferdinand von Zeppelin nel 1908 in Germania: essa realizzò in meno di 40 anni circa 120 dirigibili per uso militare e civile, tra cui anche l'LZ127 Graf Zeppelin che fu il primo dirigibile della storia a circumnavigare la Terra in appena 35 giorni facendo alcune tappe;
Foto dell'LZ129 Hindenburg
un'altra grande impresa fu conclusa da Umberto Nobile nel 1926 raggiungendo il Polo Nord con il dirigibile Norge. Due anni dopo, sempre Nobile, tentò la stessa impresa con l'"Italia" che fu tuttavia distrutto in un incidente in cui morirono alcuni membri dell'equipaggio cominciando a suscitare i primi dubbi sulla sicurezza di questi mezzi. Fu nel 1938 la tragedia dell'Hindenburg a segnare definitivamente la fine del dirigibile come mezzo di trasporto, infatti prese fuoco mentre attraccava e causò la morte di 36 persone. Oggi i dirigibili sono molto meno diffusi anche se più sicuri visto che impiegano l'elio (non infiammabile) e sono utilizzati principalmente per scopi pubblicitari e per piccoli giri turistici. Il dirigibile, con tutte le sue imprese e tragedie, ha ispirato autori di libri, registi di film e anche il fumettista Winsor McCay che lo ha inserito in alcuni episodi di "Little Nemo" tra il 1910 e 1911.

IL GIRO DEL MONDO IN DIRIGIBILE

Itinerario del Graf Zeppelin durante la circumnavigazione della Terra (1929)

L'LZ127 Graf Zeppelin fu il dirigibile che ebbe maggior successo tra il 1928 e 1937 per il trasporto di passeggeri. Fece la prima traversata dell'Oceano Atlantico appena un mese dopo essere stato inaugurato, arrivando con successo nel New Jersey e superando i forti venti contrari che incontrò. Ciò che lo rese famoso fu tuttavia la circumnavigazione del globo dal 1 agosto 1929 al 4 settembre dello stesso anno (appena 35 giorni di viaggio) facendo tappa a Tokyo, Los Angeles e Lakehurst (New York). 

Graf Zeppelin sopra la Statua della Libertà
Il percorso del dirigibile fu particolare: partì il 1 agosto da Friedrichshafen (Germania) e viaggiò per 95 ore, sorvolando la Spagna e l'Atlantico, in direzione di Lakehurst (America) da cui sarebbe partito il giro del mondo americano (deciso da William Randolph Harst). Alcuni giorni dopo, il 7 agosto, ripartì per tornare in Germania (nella stessa città) da cui doveva iniziare anche il giro del mondo tedesco. Il 15 agosto decollò da Friedrichshafen e arrivò a Tokyo il 19 dove fece la sua prima tappa; il 23 agosto ripartì verso San Francisco, impiegandoci 68 ore ma qui non atterrò e proseguì per Los Angeles per la seconda tappa. Il 29 agosto giunse finalmente a New York dove, calorosamente accolto, fece un giro attorno alla Statua della Libertà e atterrò poi a Lakehurst, concludendo il giro americano in 21 giorni. Il 1 settembre ripartì verso la Germania per concludere definitivamente l'impresa: arrivò a Costanza il 4 settembre chiudendo il giro del mondo tedesco.

I DIRIGIBILI OGGI

Zeppelin NT 07
Al giorno d'oggi, viste le particolari caratteristiche del dirigibile, alcuni di questi giganti sono utilizzati in campo civile come: supporto pubblicitario, stabile piattaforma per riprese aeree e anche come mezzo di trasporto turistico.
Un esempio ne è lo Zeppelin NT 07, operativo dal 1997.



Dirigibile pubblicitario
Dirigibile Goodyear




mercoledì 13 giugno 2018

I TERMINI "AIRSHIP" E "ZEPPELIN" NEL DIZIONARIO COLLINS

Grafici tratti dal dizionario Collins
Nell'immagine sono riportati i grafici relativi l'uso dei termini "airship" (sopra) e "Zeppelin" (sotto) nell'arco del XIX secolo , XX secolo e XXI secolo.

martedì 12 giugno 2018

LE PRINCIPALI TAPPE EVOLUTIVE DEL DIRIGIBILE

La "nave volante" di Francesco Lana de Terzi
La prima idea di dirigibile fu di Francesco Lana de Terzi, padre gesuita, che nel 1670 pubblicò una descrizione di una "nave volante" sostenuta da quattro sfere in rame in cui era stato fatto il vuoto. Ciò tuttavia era impossibile da realizzare in quanto la pressione atmosferica avrebbe distrutto le sfere e, aumentando lo spessore delle sfere, il mezzo non si sarebbe più sollevato.

Nel 1784 Jean-Pierre Blanchard ideò un pallone con un'elica mossa manualmente, idea che venne poi ripresa e realizzata nel 1872 da Dupuy de Lome il quale costruì un dirigibile con un'elica enorme mossa da 8 uomini.
Dirigibile di Henri Giffard

Nel 1851 William Bland mandò alla Grande Esposizione di Londra un disegno di un dirigibile di forma allungata con un motore a vapore che muoveva un'elica. Secondo i suoi studi, doveva arrivare a volare da Sydney a Londra in meno di una settimana.

Nel 1852 Henri Giffard fu il primo a volare per una distanza di circa 27 km su un dirigibile con un motore a vapore da 2 kw (3 cavalli).

Dirigibile di Paul Haenlein
Nel 1872 Paul Haenlein realizzò e pilotò il primo dirigibile con un motore a combustione interna, alimentato dal gas del carbone. Questa fu la prima volta che un motore di questo tipo veniva usato per tali scopi.

Nel 1883 Gaston Tissandier ebbe l'idea di montare a bordo di un dirigibile un motore elettrico Siemens da 1.5 cv, realizzando così il primo dirigibile elettrico.

Dirigibile "La France"
Nel 1884 Charles Renard e Arthur Krebs realizzarono il primo dirigibile completamente controllabile che fu chiamato "La France"; era lungo 52 metri, con 1900 metri cubi di volume, percorreva 8 km in appena 23 minuti e montava un motore elettrico da 8,5 cv con una batteria da 435 kg. Fu il primo a riuscire a tornare ed atterrare esattamente nel punto da cui era partito.

Tra il 1888 e il 1897 Friedrich Wölfert costruì tre dirigibili con motori a benzina della Daimler Motoren Gesellschaft.

Struttura in alluminio degli Zeppelin
Dal 1890 il conte Ferdinand von Zeppelin cominciò a lavorare su numerosi progetti di dirigibili rigidi, realizzando nel 1900 l'LZ1, il primo Zeppelin. I dirigibili di questo tipo avevano una struttura composta da tralicci triangolari in alluminio rivestiti con un particolare tessuto trattato Il telaio conteneva al suo interno alcune celle separate, ciascuna riempita di gas (idrogeno); i motori e l'equipaggio erano alloggiati in "gondole" appese sotto lo scafo da cui tramite lunghi alberi di trasmissione si poteva controllare tutto il mezzo. Vi era inoltre, nei dirigibili per uso civile,  un compartimento per i passeggeri che si trovava a metà tra i due compartimenti del motore. L'impresa che il conte fondò, la Luftschiffbau Zeppelin, in circa 40 anni (dal 1900 al 1940 circa) produsse più di 120 Zeppelin sia per scopi bellici sia per uso civile.

Zeppelin LZ1 (1900)
Primo volo: 2 luglio 1900
Lunghezza: 128.02 metri
Diametro: 11.73 metri
Volume: 11,298 metri cubi (dirigibile con idrogeno)
Carico trasportabile: 12,428 kg
Motori: 2 motori Daimler NL-1 da 11 kw (14.2 cv) ciascuno
Velocità massima: 27 km/h


Zeppelin LZ130 (1938)
Primo volo: 14 settembre 1938
Lunghezza: 245 metri
Diametro: 41.20 metri
Volume: 200,000 metri cubi (dirigibile con idrogeno)
Carico trasportabile: 232,000 kg
Motori: 4 motori Daimler-Benz DB602 da 890 kw (1200 cv) ciascuno
Velocità massima: 135 km/h


Zeppelin NT-07 (1997)
Primo volo: 18 settembre 1997
Lunghezza: 75.10 metri
Diametro: 14.20 metri
Volume: 8,425 metri cubi (dirigibile con elio)
Carico trasportabile: 1,040 kg
Motori: 3 motori Textron-Lycoming IO-360-C1G6 da 135 kw (180 cv) ciascuno
Velocità massima: 130 km/h

lunedì 11 giugno 2018

IL DISASTRO DELL'HINDENBURG

"Al momento è praticamente immobile. Hanno gettato le funi dalla prua e alcuni uomini le hanno assicurate al suolo. Ricomincia a piovere; sta… la pioggia era un po’ diminuita. I motori posteriori girano quel tanto, quel tanto che basta a tenerlo su… È andato in fiamme! È andato in fiamme e sta precipitando, si sta schiantando! Attenzione! Attenzione, voi! Toglietevi di mezzo! Toglietevi di mezzo! Riprendi, Charlie! Riprendi questo, Charlie! Il fuoco e si sta schiantando! Si schianta, è spaventoso! O mio Dio, toglietevi, ve ne prego! Brucia e divampa, e il… e sta precipitando sopra al pilone d’ormeggio e tutti si rendono conto che è terribile, questa è una delle peggiori catastrofi del mondo. È… è… in fiamme,..., oh, quattro, forse cinquecento piedi nel cielo ed è… uno schianto pazzesco, signori e signore. C’è fumo, fiamme ora… e il telaio si sta schiantando al suolo, non proprio sul pilone. Oh, tutta quell’umanità e i passeggeri che urlano ovunque, qui attorno. Ve l’ho detto, non riesco nemmeno a parlare alle persone i cui amici sono lì a bordo. Ah! È… è… è…è… o… ohhh! Non, non riesco a parlare, signori e signore. Veramente, giace laggiù, un ammasso di resti fumanti. Ah! Tutti riescono a malapena a respirare e a parlare, e le urla. Signora, mi, mi dispiace. Sul serio: respiro a malapena. Sto, sto per rientrare dove non posso vederlo. Charlie, è terribile. Ah, ah… Non posso. Devo proprio, proprio fermarmi un minuto perché ho perso la voce. È la cosa peggiore a cui abbia mai assistito."                                  (Traduzione della radiocronaca di Morrison, incidente Hindenburg 1937)                                          

L'LZ129 Hindenburg fu uno dei più grandi Zeppelin mai realizzati: 245 metri di lunghezza, oltre 200mila metri cubi di volume, 4 motori da 900 cavalli di potenza, una velocità massima di 135 km/h e poteva trasportare 72 passeggeri oltre i 61 membri dell'equipaggio. Fu progettato per compiere voli transoceanici per collegare la Germania con l'America in totale sicurezza, infatti inizialmente doveva essere riempito di elio ma a causa dell'impossibilità di recuperare quella enorme quantità di gas, si rimediò con l'idrogeno, scelta che si rivelò poi fatale. 

LZ129 Hindenburg (1936/1937)

Il dirigibile, che portava il nome del Presidente della Germania (Paul von Hindenburg), fu costruito dalla Luftschiffbau Zeppelin GmbH nel 1935 ed entrò in funzione dal 1936 compiendo, in 14 mesi, vari voli attraversando l'Atlantico fino al 6 Maggio 1937. La mattina di quel giorno, l'Hindenburg, dopo tre giorni di viaggio, arrivò alla stazione di Lakehurst (New Jersey), ma durante le manovre di attracco, prese fuoco e in meno di un minuto fu completamente distrutto.
Foto dell'incidente (6 Maggio 1937)
La causa più probabile fu un accumulo di elettricità statica che provocò alcune scintille, le quali, a contatto con l'idrogeno, causarono il disastro. Nell'incidente persero la vita 35 persone delle 97 a bordo più un operatore a terra; la maggior parte di essi non morirono per le ustioni ma perchè si gettarono dal dirigibile nel vuoto cercando di sfuggire alle fiamme. Fortunatamente le 62 persone che invece rimasero intrappolate dentro il gigante si salvarono. Sul luogo dell'incidente erano presenti giornalisti, fotografi e telecamere da tutto il mondo e l'orrore trasmesso provocò il terrore degli spettatori, tanto da sancire la fine dei dirigibili. 

E' rimasta nella storia la radiocronaca trasmessa dall'annunciatore Herbert Morrison che stava commentando l'attracco del dirigibile e che quindi fu testimone del disastroso evento.         

domenica 10 giugno 2018

L'IMPRESA DI UMBERTO NOBILE E LA TRAGEDIA DEL DIRIGIBILE ITALIA

Umberto Nobile
Umberto Nobile nacque nel 1885 a Lauro (Avellino) e dopo aver conseguito la laurea in ingegneria meccanica (1908) divenne generale della marina militare durante la prima guerra mondiale, dedicandosi allo stabilimento delle costruzioni e imprese areonautiche. Iniziò a progettare dirigibili per l'esplorazione dei mari diventando in poco tempo molto famoso. 

Dirigibile Norge
Nel 1925 incontrò l'esploratore norvegese Roald Amundsen (il primo che raggiunse il Polo Sud nel 1911) e, Nobile, progettò per lui il dirigibile Norge con il quale intendevano raggiungere il Polo Nord. L'impresa partì da Ciampino (Roma) la mattina del 10 aprile 1926 e, percorrendo esattamente il tragitto studiato, raggiunsero le varie tappe previste senza problemi fino ad arrivare con successo il 12 maggio 1926 sulla verticale del Polo Nord, proseguendo poi per l'Alaska. 

Domenica del Corriere 1964
Due anni dopo, visto il successo della prima impresa, fu organizzata una seconda spedizione, a carattere scientifico, sempre diretta da Umberto Nobile. Il dirigibile fu chiamato Italia e partì da Milano il 15 aprile 1928; raggiunse il Polo Nord il 24 maggio completando nuovamente lo scopo della missione ma, a causa del maltempo, non potè atterrare e dunque gettarono sul ghiaccio una croce benedetta da Pio XI e una bandiera italiana e ripartirono. Durante il ritorno tuttavia l'"Italia" si imbattè in una tempesta e precipitò al suolo: la cabina di comando si staccò e rimase nel punto dell'incidente mentre il resto del dirigibile volò via assieme a sei uomini dell'equipaggio rimasti sopra (uno di loro riuscì a gettare alcune cose ai compagni rimasti a terra) e il carico.
La tenda rossa che salvò Nobile
Di coloro che rimasero sul ghiaccio non si seppe più nulla ma riuscirono comunque a sopravvivere in una tenda rossa (venne così verniciata per renderla più visibile) per circa un mese e mezzo quando i soccorritori li trovarono. Tra loro c'era anche Nobile che fu il primo ad essere salvato da un aereo pilotato dallo svedese Lundborg che morì in un incidente mentre tornava per recuperare tutti gli altri (furono poi salvati il 12 luglio da un rompighiaccio russo). 



A questa tragedia è ispirato il film "La tenda rossa" diretto da Mikheil Kalatozishvili e numerosi libri tra cui "48 giorni sul pack" di Alfredo Viglieri.

PRESENTAZIONE FINALE DEL BLOG

Disegno del brevetto di Gendts (1910) In questo blog si è analizzato il brevetto US957205A pubblicato nel 1910 da Rudolf Gendts in cu...